Una lampada, una vecchia poltrona da barbiere, una mantella
e un
asciugamano. Dal semi buio appare un uomo, un barbiere. La sua arte non è
solo fare miracoli con forbici e rasoio, ma anche intrattenere i diversi clienti
che frequentano la sua bottega con bizzarre dissertazioni sulla politica,
l’amore, la natura, l’attualità. La sua lingua è il romagnolo di oggi, un misto di
dialetto e italiano.
La barberia diventa il suo rifugio, il luogo da dove parla al mondo, e lui
stesso, diventa il termometro delle inquietudini e delle passioni di una piccola
comunità. La bottega, i clienti, gli oggetti, le musiche, tutto ciò che compone
la barberia pare appartenere a un universo sospeso, ora reale ora
immaginario. Gianpiero Cimatti, barbiere, incarna una generazione che ha
lottato per cambiare il mondo. Ora che combattenti di una volta sono tutti
rassegnati a una vita di routine e di indifferenza, Gianpiero non vuole
rinunciare ai suoi sogni, non tradisce i suoi credo. Dalla sua piccola bottega,
anima, invoca e incita a una grande rivoluzione...
Ph: Mirko Capuano